Manzoni e la scuola. Convegno di studi e di formazione per docenti delle scuole secondarie

Il 3 novembre si è svolto, ad Aosta e su piattaforma Zoom, il convegno “Manzoni e la scuola”, iniziativa organizzata dalla Fondazione Sapegno in collaborazione con il Dipartimento Sovraintendenza agli Studi della Regione autonoma Valle d’Aosta e con il patrocinio del Centro Nazionale di Studi Manzoniani, dell’Associazione degli Italianisti e dell’Associazione degli Italianisti – Sezione Didattica.

Il convegno, rivolto in particolar modo ai docenti delle scuole secondarie (primo e secondo grado), ma aperto anche a tutte le persone interessate, ha permesso un confronto significativo tra scuola e mondo della ricerca, mettendo al centro del dibattito l’importanza del docente nella lettura e nella mediazione di uno scrittore come Manzoni, la cui presenza nella scuola italiana continua a essere una imprescindibile occasione di arricchimento culturale.

Gli interventi sono stati seguiti in presenza, presso la sala conferenze della Biblioteca regionale Bruno Salvadori di Aosta e online, tramite piattaforma Zoom, da oltre 250 insegnanti di tutta Italia.

 

Di seguito il programma del convegno:

9.00
Indirizzi di saluto
Marina FeySovraintendente agli Studi, Regione autonoma Valle d’Aosta
Giulia RadinDirettrice della Fondazione Natalino Sapegno

9.30
Presiede: Bruno Germano
Bruno GermanoPresidente della Fondazione Natalino Sapegno
Sul “moralismo” manzoniano: attualità di un dibattito

10.00
Gino RuozziUniversità di Bologna
Manzoni per quali lettori? Tra obbligo e scelta

pausa

11.00
Silvia TattiSapienza Università di Roma
Manzoni e la sfida romantica 

11.30
Matteo MotoleseSapienza Università di Roma
Fuori dalla letteratura. La revisione linguistica dei Promessi sposi

dibattito

 

15.00
Presiede: Francesco Spera
Francesco SperaUniversità di Milano
Una sequenza di scene animate: i capitoli XIV e XV del romanzo 

15.30
Pierantonio FrareUniversità Cattolica del Sacro Cuore, Milano
Competenze di cittadinanza: i diritti inalienabili nei Promessi sposi

16.00
Giulia RaboniUniversità di Parma
Filologia e ideologia. Da una Colonna all’altra

dibattito

 

 

ABSTRACT DEGLI INTERVENTI

FRARE, Pierantonio – Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano

Competenze di cittadinanza: i diritti inalienabili nei Promessi sposi

Nei Promessi sposi Alessandro Manzoni affronta anche il tema dei diritti, che era stato portato all’ordine del giorno pochi decenni prima dalla Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti e poi dalla Dichiarazione dei diritti dell’uomo della rivoluzione francese. L’intervento esamina la presenza e il ruolo di questi diritti nel romanzo, intrecciandoli con i doveri e mettendoli a confronto con la Costituzione della Repubblica italiana; e costituisce un invito a rileggere I promessi sposi anche come un modello di cittadinanza attiva.

 

GERMANO, Bruno – Presidente della Fondazione Natalino Sapegno

Sul “moralismo” manzoniano: attualità di un dibattito

Il compito morale e civile del letterato è la ragione fondamentale della scrittura dei Promessi sposi. La visione etica che Manzoni espresse alla luce della fede religiosa gli ispirò riflessioni di profonda e sorprendente modernità anche in una concezione laica dell’uomo e della storia, ed è opportuno valorizzarle ai fini formativi.

 

MOTOLESE, Matteo – Sapienza Università di Roma

Fuori dalla letteratura. La revisione linguistica dei Promessi sposi

Com’è noto, I promessi sposi si caratterizzano per uno stile che riproduce il parlato. Ai modelli letterari della tradizione Manzoni sostituisce la lingua parlata a Firenze dalle persone colte. Come è avvenuto questo cambiamento? In che modo Manzoni è riuscito a riprodurre sulla pagina una parlata che dominava solo per via scritta? Che effetto ha avuto tutto questo sulla lingua che usiamo oggi? Partendo da questi interrogativi, l’intervento punterà a illustrare le caratteristiche principali della revisione linguistica dei Promessi sposi dalla Ventisettana alla Quarantana.

 

RABONI, Giulia – Università di Parma

Filologia e ideologia. Da una Colonna all’altra

Concepita fin dall’inizio della stesura del romanzo la storia della Colonna infame accompagna, nelle sue diverse stesure, la riflessione di Manzoni rispetto al rapporto tra storia e invenzione nei generi letterari. Gli studi più recenti hanno infatti mostrato come la decisione di non pubblicare la Colonna con la prima edizione ventisettana dei Promessi sposi sia legata al mutare, nel procedere del lavoro, della sensibilità manzoniana su questo nodo teorico, che porterà alla completa ristrutturazione della Colonna definitiva. L’intervento ripercorrerà le tappe di questo lavoro, evidenziandone anche le ricadute sul romanzo nella fase di rielaborazione della Seconda minuta.

 

RUOZZI, Gino  Università di Bologna

Manzoni per quali lettori? Tra obbligo e scelta

L’intervento si soffermerà sulla lettura di Manzoni obbligata nella scuola e su quella libera del mercato librario. Chi sono i lettori di Manzoni? Quali sono le opere lette di Manzoni? Sono naturalmente più le domande delle risposte. Il tentativo è capire quanto e che cosa si legge di Manzoni dopo gli anni dell’obbligo scolastico.

 

SPERA, Francesco – Università di Milano

Una sequenza di scene animate: i capitoli XIV e XV del romanzo

Come spesso accade nei romanzi ottocenteschi, anche nei Promessi sposi insieme a capitoli più drammatici con scene più appassionanti si alternano capitoli dove la tensione del racconto si rallenta aprendo squarci di vita diversi in grado di illuminare l’operazione dello scrittore. Un esempio è dato dai capitoli XIV e XV del romanzo, quando Renzo, dopo l’episodio culminante del tumulto di san Martino, cerca una sistemazione per la notte e finisce per mettersi nei guai. In questa sequenza narrativa, in cui appaiono curiosi personaggi minori, si svolgono più scene in strani ambienti cittadini, emerge con evidenza la tipica sapiente tecnica del racconto di Manzoni e la fondamentale presenza dell’io narrante che caratterizza il romanzo.

 

TATTI, Silvia  Sapienza Università di Roma

Manzoni e la sfida romantica

Il mutamento di prospettiva dei recenti studi manzoniani, spinto anche dalle iniziative filologiche e editoriali, ha permesso di rileggere i testi dell’autore a partire da innovative chiavi di lettura. Nello stesso tempo, nuove piste di ricerca hanno modificato una lettura troppo sommaria del romanticismo italiano, sollevandolo dalla funzione centrale di oppositore del classicismo che non esaurisce le variabili e la complessità della sua articolata proposta. Lo statuto europeo di Manzoni, già evidenziato dalla critica, si costruisce anche a partire da queste nuove traiettorie e da una sua più puntuale collocazione all’interno della storia letteraria del tempo. La modernità dell’autore, nonostante il suo percorso in parte autonomo, emerge dall’intreccio costruttivo con le proposte più avanzate del romanticismo: le dinamiche comunicative, la profondità speculativa, il senso della storia collettiva e dell’introspezione individuale, il significato universale dell’arte. Da una rilettura della storia del Primo Ottocento emerge un quadro utile a fare leggere agli studenti Manzoni come interprete di una modernità che arriva fino ai nostri giorni.