Progetto di ricerca "Luca Serianni"

Per l'analisi delle competenze lessicali di bambini e ragazzi

Le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione del 2012 invitano l’insegnante a «rendersi conto, attraverso attività anche ludiche e creative, della consistenza e tipologia (varietà) del patrimonio lessicale di ognuno. È un compito tanto più importante quanto più vi è oggi evidenza di un progressivo impoverimento del lessico». Sino a pochi mesi fa mancavano tuttavia ricerche sistematiche che consentissero di verificare e comprendere la situazione reale e aiutassero a impostare conseguentemente percorsi didattici adeguati.

Per fornire un contributo significativo alla comprensione del fenomeno, la Fondazione Sapegno, impegnata da anni in numerosi progetti di promozione della lettura e di arricchimento lessicale, ha inteso rafforzare ulteriormente questa linea di intervento promuovendo, grazie al contributo del proprio Comitato scientifico e al sostegno accordato dalla Compagnia di San Paolo, uno specifico progetto di analisi e ricerca sulle competenze lessicali di bambini e ragazzi. 

Nel 2022 è stato costituito un gruppo di lavoro, incaricato di redigere due questionari destinati alla classe V Primaria e alla classe III Secondaria di Primo Grado da somministrarsi nella primavera 2023 sul territorio valdostano e piemontese con l’obiettivo di quantificare e caratterizzare in modo più approfondito e sistematico le competenze lessicali di bambini e ragazzi.

Del gruppo di lavoro faceva parte il prof. Luca Serianni, membro del nostro Comitato scientifico e insostituibile collaboratore della Fondazione: in seguito alla sua prematura e tragica scomparsa nell’estate 2022, abbiamo inteso rendere omaggio al suo lavoro intitolandogli il progetto di ricerca.

Il progetto di ricerca è ora seguito dal prof. Matteo Viale (professore ordinario di Linguistica italiana presso l’Università degli Studi di Bologna e membro del Centro di Ricerca per la Didattica dell’Italiano) e, per conto del Comitato scientifico della Fondazione, dal prof. Giuseppe Patota (Accademico della Crusca e docente ordinario di Linguistica italiana presso l’Università degli Studi di Siena) e dalla dott.ssa Giulia Radin, che ne assicura anche il coordinamento generale. 

Gli obiettivi del progetto di ricerca sono stati presentati dal prof. Matteo Viale ad Aosta il 16 novembre 2022 nell’ambito del convegno Trovare le parole e possono essere riascoltati qui.

Grazie a una lettera di intenti siglata dalla Fondazione Sapegno con la Sovraintendenza agli Studi della Regione autonoma Valle d’Aosta e con l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, nel marzo 2023 è stato possibile somministrare il questionario in 36 classi quinte della scuola primaria (12 in Valle d’Aosta e 24 in Piemonte) e in 50 classi terze della scuola sec. di primo grado (24 in Valle d’Aosta e 26 in Piemonte) disponibili ad accogliere la ricerca. Complessivamente sono stati implementati i dati relativi a 1228 studenti.

Sulla scorta delle parti relative al lessico delle stesse Indicazioni nazionali e del Quadro di riferimento della prova INVALSI di italiano, i test promossi dalla Fondazione si proponevano di indagare sia la competenza lessicale implicita, cioè la capacità di capire parole ed espressioni usate all’interno di un dato contesto o situazione comunicativa, e di operare in modo spontaneo scelte lessicali appropriate, sia la competenza lessicale esplicita, cioè la capacità di motivare l’appropriatezza e la correttezza delle scelte lessicali e di esplicitare il significato di una parola o di un’espressione, o di una sua particolare accezione in rapporto ad altre, anche quando queste sono slegate da un contesto, e di analizzare le scelte lessicali facendo appello alle proprie conoscenze linguistiche (ad esempio morfologiche, etimologiche, sociolinguistiche, ecc.).

Inoltre, i test cercavano per quanto possibile di approfondire, a partire dalle specificità dei cicli scolastici oggetto di indagine e delle età dei rispondenti, sia la dimensione quantitativa del lessico, legata al numero di parole che un parlante conosce in termini ricettivi e produttivi, sia la dimensione qualitativa, intesa come la capacità di riconoscere, in modo implicito o esplicito, le relazioni di significato tra le parole (sinonimia, opposizione, inclusione), la loro caratterizzazione morfologica ed eventualmente la loro etimologia.

Una sezione del test prevedeva infine alcune domande volte a raccogliere le principali variabili socio-economiche dei rispondenti. 

I questionari somministrati nel 2023 sono ora messi a disposizione dei docenti interessati a utilizzarli nelle proprie classi come primo strumento di valutazione delle competenze lessicali dei loro allievi.

I dati raccolti sono stati analizzati da Matteo Viale con la collaborazione di Clelia Cascella, esperta in statistica e collaboratrice INVALSI, che ne hanno assicurato una prima presentazione in occasione del convegno Parola di Luca Serianni, organizzato con il patrocinio dell’Accademia della Crusca il 24 novembre 2023. I contenuti del Convegno sono ora integralmente disponibili qui.

La Fondazione ha quindi provveduto alla restituzione dei dati in forma aggregata ai dirigenti di tutte le scuole coinvolte. Un ulteriore momento di presentazione dei dati, in un’ottica di ricaduta della ricerca nell’attività didattica, è stato fornito dal percorso di formazione La didattica del lessico: dai dati sulla padronanza linguistica agli interventi in classe erogato online dal prof. Viale ai docenti valdostani e piemontesi interessati al tema delle competenze lessicali.

 

Anche se può sembrare banale, il primo strumento di cui dobbiamo dotare bambine e bambini perché un giorno possano diventare cittadine e cittadini consapevoli e attivi, dotati dello spirito critico necessario a costruire un futuro più equo e sostenibile, è un bagaglio lessicale adeguato. Potrebbe parere un’ovvietà e infatti, anche a livello scolastico, si tende talvolta a pensare che l’apprendimento del lessico sia spontaneo e naturale, che basti presentare agli studenti e alle studentesse parole nuove, spiegandone il significato, perché le facciano proprie, mentre l’ampliamento del vocabolario personale, specie quello produttivo, cioè delle parole che sappiamo usare parlando o scrivendo, è lento e non privo di difficoltà. 

“Costruire” un bagaglio lessicale significa infatti riconoscere parole all’interno di contesti testuali diversi, immagazzinarle nella memoria a breve termine e poi archiviarle nella memoria a lungo termine, in modo ordinato e organizzato perché possano essere facilmente richiamate quando servono. Per favorire in modo efficace lo sviluppo del bagaglio lessicale individuale sono necessarie specifiche attenzioni e strategie di insegnamento. Per questa ragione le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione (2012) considerano l’«acquisizione ed espansione del lessico produttivo e ricettivo» un settore autonomo nei traguardi e negli obiettivi di apprendimento rispetto alla grammatica e alle attività di lettura, scrittura e ascolto.

Per gli opportuni riferimenti bibliografici si rinvia a:

Barni, M.‐Troncarelli, D.‐Bagna C. (2008). Lessico e apprendimenti. Il ruolo del lessico nella linguistica educativa, Milano, Franco Angeli;

Casadei, F.-Basile, G. (a cura di) (2019). Lessico ed educazione linguistica, Roma, Carocci; 

Corda, A.‐Marello, C. (2004). Lessico. Insegnarlo e impararlo, Perugia, Guerra Edizioni; 

De Mauro, T. (2005). La fabbrica delle parole. Il lessico e problemi di lessicologia, Torino, Utet; 

Jezek, E. (2011). Lessico. Classi di parole, strutture, combinazioni, Bologna, il Mulino; 

Prat Zagrebelsky, M.T. (1998). Lessico e apprendimento linguistico. Nuove tendenze della ricerca e pratiche didattiche, Scandicci, La Nuova Italia.